UNA ESIGUA RAZIONE DI ESISTENZA recensione del libro "Niente, di nuovo, sotto il sole"

Benissimo ha fatto Paolo Gullì a scrivere, nella presentazione del suo Niente, di nuovo, sotto il sole , che non è possibile tracciare una sintesi dello svolgimento di questa storia o per lo meno l'impresa si fa decisamente  ardua se estendiamo il tentativo alla seconda parte del libro. Ritengo necessario premettere la valutazione generale della fatica di Gullì: assolutamente positiva, già dal titolo così apparentemente ovvio se lo priviamo delle due virgole, ma basta soffermarsi un poco di più e ne salta fuori (credo) il vero significato, cioè niente sotto il sole. Che sia una riflessione sulla vacuità dell'esistenza umana, della palese incapacità del pensiero di pervenire a qualsiasi vera conoscenza?
L'uomo ignora quasi tutto; della vita e della morte, dell'esistenza e dell'inesistenza, del principio e della fine, dell'infinito. 
Ho accennato alle due parti del bel libro di Paolo Gullì: la prima ha addirittura una trama con il susseguirsi di una ottantina di pagine dal ritmo sobrio e magistralmente intercalate da profonde riflessioni, considerata anche la giovane età dell'autore. Eccone un assaggio. Già, l'arte. Non ho ancora le idee chiare su ciò che dovrebbe realmente essere l'arte dell'uomo. Ho due opposte sensazioni però: la prima che l'arte sia una creazione formata da un apparato autonomo e trascendente... La seconda che sia invece l'effetto tangibile e inesorabile di un abominio prodotto da malvagie, sconosciute forze...
Nasciamo in catene con l'esigua razione di esistenza...
Nella seconda parte avviene la metamorfosi stilistica e di contenuto; si passa decisamente a un'atmosfera surreale, pirandelliana (suggerisce lo stesso autore) con personaggi di cui è difficile  decifrarne la collocazione in un ben definito piano di esistenza. Ma è forse questa l'invenzione maggiormente apprezzabile e d'altronde era questo il messaggio che l'autore voleva lanciare avvisandoci della non facile esposizione della trama.
I personaggi di una storia letteraria sono inventati o vivono di vita propria anche durante la stesura del racconto? Hanno il solo destino di schiantarsi contro il fondo della copertina del libro o continuano a vivere?
C'è del nuovo sotto il sole, e Paolo Gullì ha il merito di darcene una riuscitissima prova.
( mia recensione pubblicata  su ILMIOLIBRO.IT il 15 marzo)

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