Il matrimonio, la cui abbietta parodia sopravvive in un'epoca che ha sottratto ogni terreno al matrimonio come diritto umano, serve oggi, per lo più, al trucco dell'autoconservazione: ognuno dei due congiurati attribuisce all'altro la responsabilità di tutto il male che commette mentre - in realtà- essi vivono insieme una vita torbida e stagnante. Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero - in perfetta libertà - la responsabilità l'uno dell'altro. (Segue)
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