Il mito dei guerrieri Shardana

 E poi ci sono i miti: quello dei guerrieri Shardana, ad esempio, che si sarebbero uniti ai " Popoli del mare", partecipando nel XII secolo a. C. alle ondate di invasioni, distruzioni e saccheggi di antiche civiltà palaziali, di regni e imperi nel Mediterraneo orientale, nell'Anatolia, fino a minacciare la stessa esistenza della potenza egizia. Che dei guerrieri Shardana facciano cenno alcune epigrafi egizie può rientrare o meno in una verità storica, ma sappiamo anche che molti dei documenti di antiche civiltà (e anche di nazioni a noi più vicine nel tempo sino ad arrivare ai giorni nostri...) erano spesso ridondanti di elogi e apologie imposti dai regnanti o comunque dai detentori del potere : ai cronisti e scribi di corte non restava che adeguarsi. Ma prima di dare per certo che quelle orde di valorosi guerrieri avessero le loro radici genealogiche e le loro basi navali in Sardegna…

Sulla provenienza dei guerrieri che fecero la loro apparizione alla fine dell’età del bronzo, le congetture, le ipotesi e le ricostruzioni più o meno fantasiose sono numerosissime. Certo è che apparvero e si eclissarono in un breve lasso di tempo lasciando distruzione e morte al loro passaggio. Di loro sappiamo pochissimo; si pensa che si spostassero continuamente da un luogo all’altro. Non si è comunque in grado di attribuire con certezza alle loro incursioni armate la crisi che provocò nel XII secolo la caduta degli antichi regni che gravitavano attorno al bacino orientale del Mediterraneo; altre cause – catastrofi naturali come pestilenze, siccità, terremoti e le conseguenti carestie – potrebbero aver contribuito a quella crisi epocale. Non abbiamo alcuna conferma né dei loro luoghi di origine né delle terre dove si stabilirono dopo il periodo delle incursioni che contribuirono, si crede, a provocare la decadenza e , in alcuni casi, il successivo crollo delle civiltà sorte nel Mediterraneo orientale e nel Vicino oriente che dominavano la scena politica. Attribuire la patria di origine degli Shardana alla Sardegna può essere giustificata, almeno in parte, dall’assonanza consonantica dei due nomi; identico discorso semantico si può fare per i due termini Shekelesh e Sicilia (vedi Eric H. Cline: 1177 a. C. - Il collasso della civiltà – ed. Bollati Boringhieri 2014).

Rileggiamo quanto hanno scritto a tale proposito due tra i maggiori archeologi e storici della Sardegna.

Non conosciamo quale fosse il nome del popolo che costruì i nuraghi, benché conosciamo almeno in parte le sue caratteristiche fisiche, di origine mediterranea indigena, preindoeuropea. Appare invece difficile che potessero essere chiamati Sardi, perché nonostante il fatto che nel IX – VII sec. a. C. il nome di Sardegna (SRDN) si ritrovi già in un’iscrizione fenicia di Nora, la radice SARD risulta piuttosto rara tra i toponimi attuali. Il nome Sardegna (Sardò) e l’aggettivo Sardonio (Sardonios) è stato usato dalle fonti classiche per indicare l’isola e i suoi abitanti almeno dal V sec. a. C.; pare a qualche studioso che debba riferirsi solo alle popolazioni sottoposte a Cartagine. Molti dubbi sono stati avanzati anche sull’identificazione con i Sardi degli Shardana che, secondo i testi egizi, si scontrarono con l’Egitto nella metà circa del XIII sec. a. C. (Ercole Contu – La Sardegna Preistorica e nuragica – pagg. 536-537 vol. II – Carlo Delfino Editore 2006-2008).

Nell’800, a cominciare da Giovanni Spano, fu evocato il popolo dei  Sherdanw. Questo “Popolo del mare” (è noto), combatte contro i Faraoni in periodi diversi; prima in alleanza con gli hittiti nella battaglia di Kadesh sull’Oronte di Siria, nel 1285; poi, alleandosi a Marmajon , capo dei Lebu, nella battaglia di Paarisshep vinta da Ramesses II; infine coi Tamahenu e i Maschavasha libici sconfitti da Ramesses III nel 1182-1151. Ma i Sherdanw costituiscono anche la guardia del corpo dei Faraoni e per i servizi resi vengono ricompensati con terre in proprietà. Questo popolo piratesco e mercenario si può identificare con uno dei popoli abitanti la Sardegna nel Bronzo recente, di nome Sardo? L’ipotesi che sullo scorcio del II millennio a. C. dimorasse in Sardegna un popolo particolarmente addestrato alla milizia che, con altri popoli della lega mediterranea contro l’Egitto, giunse al delta del Nilo con proprie flottiglie, se non è da accogliere acriticamente non si può nemmeno scartare del tutto, aprioristicamente. Lasciando impregiudicata la questione se costruttori di nuraghi e altri monumenti siano stati i Sherdanw o altri popoli e abbiano partecipato o meno ai movimenti e a guerre mediterranee, è certo però, che tra popolazioni insulari e rivierasche del Mediterraneo dovettero intervenire rapporti e scambi di carattere commerciale. (Giovanni Lilliu - La civiltà dei Sardi pagg. 459-460 – Il Maestrale e Rai Eri - 2003)

Capita spesso che si mantengano inalterati, o addirittura si accrescano i miti per bilanciare una carente documentazione o per soddisfare l'aspirazione d'inserire territori periferici e loro abitanti nelle più note e accertate correnti storiche, nelle grandi e famose battaglie, nelle importanti scoperte geografiche o scientifiche. Sarebbe invece auspicabile non dimenticare che una civiltà può essere apprezzata proprio per la sua singolarità; un percorso storico è ancora più meritevole di attenzione quando denota una sua particolare identità culturale al di fuori di ripetuti e prolungati contatti esterni. L'identità della Sardegna è per certi aspetti ancora viva e singolare, e se lasciamo da parte semplicistiche interpretazioni etimologiche della civiltà solo appannaggio delle comunità organizzate in "città", questa identità merita di essere conosciuta e rispettata.

(tratto da Breve storia della  Sardegna di Libero Concas presente nel catalogo Amazon Libri ed Ebook

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