Hiroshima, la bomba atomica e José Saramago

Ho letto qualche giorno fa su Focus (on line) un articolo piuttosto interessante sull'utilizzo da parte degli USA della prima bomba atomica e sul periodo della guerra fredda che ha contrassegnato alcuni decenni della seconda metà del secolo scorso. Non sono un profondo conoscitore delle politiche internazionali e delle relazioni ( o meglio contrapposizioni) tra i due blocchi - NATO e Patto di Varsavia - che sono stati gli indiscussi protagonisti di lunghi periodi di tensioni e terrori apocalittici a causa della folle corsa agli armamenti nucleari (il solito gioco infantile "vediao chi ce l'ha più lungo"). Tale lettura mi ha richiamato alla mente un bellissimo (e terrificante) racconto di José Saramago.Quando piovvero le bombe su Hiroshima e Nagasaki ... A combattere, tra le potenze dell'Asse "Roma-Berlino-Tokyo", rimaneva solo il Giappone, coinvolto in un sanguinoso scontro con gli Usa nell'area del Pacifico". Senza la bomba... il percorso verso la resa sarebbe stato comunque sanguinoso forse quanto quello imposto dalle due atomiche"...Ma c'è a Hiroshima un muro, una parete, il fianco di una casa. Il 6 agosto del 1945 vi si proiettò e restò impressa l'ombra di un uomo. E poiché non c'è ombra senza luce, ci fu prima una bomba, un lampo, un'onda di calore. L'uomo che stava lì assorbì le radiazioni come una spugna e fece da barriera all'onda incandescente che cozzò contro il muro. Scomparve l'uomo. Lasciò l'ombra, la figura, la dimensione che occupava in questo mondo. La sua piccola dimensione che al mondo dava senso, la sua piccola gioia, il suo profondo e irrimediabile dolore". Di questo mondo e degli altri - Josè Saramago - trad. G. Lanciani Il 6 agosto 1945 alle 8:15 del mattino l’aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy”sulla città di Hiroshima. Un miliardesimo di secondo dopo la detonazione la temperatura nel punto di esplosione raggiunse i sessanta milioni di gradi centigradi, diventando dieci volte più calda della superficie del sole Questa incredibile temperatura fu il risultato dell’energia liberata dalla reazione nucleare all’interno della bomba. Furono incenerite oltre 70.000 persone. L’esplosione causò ustioni fatali nel raggio di circa tre chilometri (COPILOT)

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