Josef Konrad Nalecz Korzeniowski

 Piccoli assaggi di un grande scrittore meglio conosciuto come Joseph Conrad.

Tali creature sono dimenticate dal tempo, e vivono intatte per anni fino a che la morte non le accoglie nel suo grembo  misericordioso; la morte fedele che pur nella stretta del lavoro non dimentica mai neppure il più insignificante dei suoi figli.

 Venne l'autunno. Nel cielo, le nubi scesero basse sopra i contorni neri delle colline: e le foglie morte turbinavano in mulinelli a spirale ai piedi degli alberi spogli, finché il vento, sibilando profondamente, le portava a fermarsi nei fossi della valle denudata.

L'oscurità scendeva dalle colline, dilagava sulla costa, spegneva il rosso fiammeggiare del vespro, e proseguiva  verso il largo inseguendo il riflusso della marea. Il vento calava  col sole, lasciando un mare impazzito e un cielo devastato. Gli strati d'aria sopra la casa sembravano drappeggiati in stracci neri, sostenuti qua e là da spilli di fuoco.

(Brani tratti da "Gli idioti"  - racconto incluso nel volume CONRAD - Cuore di tenebra e altri racconti d'avventura - traduzione di Flaminio Di Biagi - Newton Compton Editori 1992-2008)

 

 

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