Briciole sparse di Feuerbach (1804-1872)

 Io devo pensare per me  prima di pensare agli altri, avere prima di dare, sapere prima di insegnare e porre me stesso come fine prima di potermi mettere al servizio degli altri.

Ciò che non sa e non può il singolo uomo, sanno e possono gli uomini insieme.

La necessità della natura non è umana, non è cioè logica, metafisica o matematica, non è, in generale, astratta; perché gli enti naturali non sono enti del pensiero, non sono figure logiche o matematiche, ma enti reali, individuali, sensibili... La natura va concepita soltanto mediante se stessa benché, per renderla comprensibile a noi, applichiamo ad essa espressioni e concetti umani, come ordine, fine, legge.

(tratto da:  Feuerbach - Essenza della religione a cura di C. Ascheri e C. Cesa - pbf 40 - Editori Laterza 1969 e 1972) 

Commenti