SULLE ORME DEI FENICI IN SARDEGNA - Nuova edizione Formato Kindle
L'arrivo, l'insediamento, il commercio, lo sfruttamento delle risorse materiali e umane, la conquista, l'assoggettamento della Sardegna da parte delle Genti arrivate dal Vicino Oriente hanno caratterizzato la storia della Sardegna per un periodo di seicento, settecento anni, a partire dall'VIII secolo a. C. Come scriveva oltre cinquanta anni fa Sabatino Moscati - che della civiltà fenicia e punica è stato uno dei più autorevoli interpreti - la Sardegna ricevette dai popoli fenici prima e dai cartaginesi poi un'attenzione tutta particolare a differenza di quasi tutte le altre aree del Mediterraneo occidentale. Un po' in tutte le regioni da essi frequentate, i Fenici si limitavano a una politica esclusivamente commerciale che veniva agevolata dalla fondazione di basi logistiche localizzate lungo la fascia costiera e nell'immediato entroterra. La prima fase della colonizzazione fenicia nell'Isola fu senza dubbio improntata a una pacifica attività commerciale e di sfruttamento delle risorse locali - metalli soprattutto - senza evidenti mire espansionistiche militari. Le città-stato fondate lungo la fascia costiera che dal golfo di Cagliari arriva fino alla propaggine settentrionale del golfo di Oristano, prosperarono senza troppi ostacoli frapposti dalle popolazioni nuragiche. Fu un innesto culturale sicuramente fruttuoso quello che unì le due etnie e che perdurò per circa tre secoli. La sostituzione delle popolazioni fenicie con i Cartaginesi mutò il quadro politico e le popolazioni autoctone - soprattutto quelle che occupavano il centro della Sardegna - non tardarono a manifestare la loro ostilità. Il periodo resistenziale coincise con i primi segnali di crisi della civiltà nuragica che lentamente ma inesorabilmente, si stava avviando verso un inevitabile tramonto..
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