LA TELA DI RAGNO

Dopo molti anni - troppi - ho ripreso in mano un libro che scoprii nel 1978. Si tratta di un gran bel libro che si intitola appunto La tela di ragno e che vide la luce nell'autunno del 1923: si tratta di "un'agghiacciante profezia degli orrori del nazismo, delle stragi controrivoluzionarie, delle trame nere". E' il primo romanzo del grande scrittore austriaco autore di altri capolavori come ad esempio La cripta dei cappuccini, La leggenda del santo bevitore, Giobbe, La marcia di Radetzsky. Ecco alcuni assaggi di questo penetrante affresco della società del tempo: "...i buoni e la bontà inaridivano, i lattanti morivano di sete, i vecchi venivano calpestati per la strada; le donne vendevano il loro corpo malato; i mendicanti ostentavano le loro membra offese, i ricchi la loro ricchezza; i giovani truccati si vendevano per la strada; gli operai si trascinavano al lavoro con stanco passo di ombre, come morti da tempo, ma condannati a portare ancora il peso del lavoro quotidiano; altri si ubriacavano, urlando di folle giubilo per le strade, ultimo grido prima della fine; i ladri avevano deposto la loro furtiva attenzione e ostentavano la preda; i rapinatori uscivano dall'ombra ed eseguivano la loro opera alla luce del sole; e se uno cadeva sul duro selciato, un altro, passando, lo spogliava delle vesti; la malattia si avvoltolava per le case dei poveri, per cortili polverosi, si deponeva nelle stanze senza luce, penetrava nella pelle..." (La tela di ragno di Joseph Roth - Bompiani 1975 trad. di Anna Rosa Azzone Zweifel. ******************* Dall'introduzione di Giorgio Manacorda al volume I grandi romanzi di J. Roth edizione Newton Compton 2012 Nei romanzi dedicati al mondo di ieri Roth scrive per demolire l'impero , ma anche il mondo che è venuto dopo: ci sono rabbia e sarcasmo. Si tratta di descrizioni negative, funebri, della decadenza austro-ungarica. Roth non vede nessuna grandezza nei suoi personaggi, sono figurine di un album, sono come i soldati con cui gioca il vecchio imperatore: vuote divise colorate e, alla fine, anche l'imperatore è solo un povero vecchio...

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