D.H. LAWRENCE IN SARDEGNA - Il viaggio in Sardegna dell'Autore del romanzo Lady Chatterley,s Lover

Durante il soggiorno in Messico, nel 1925, gli fu diagnosticata una grave forma di tubercolosi, che lo scrittore tenterà di sconfiggere con prolungati soggiorni negli Stati Uniti (Nuovo Messico) e poi in Germania (Baden Baden) e ancora in Italia (Spotorno e Firenze). Dall’Italia si trasferirà per brevi periodi ancora in Inghilterra, Svizzera, Germania, Austria; soggiornerà poi in Toscana dove visiterà i musei e i siti etruschi (Etruscan places il libro su quelle esperienze pubblicato postumo nel 1932).Questa insaziabile frenesia di viaggiare, conoscere altri Paesi, altre culture, altri uomini, permetteva a Lawrence di sviluppare e approfondire la sua visione del mondo che lo portava a rifiutare lo stile di vita occidentale e a cercare nei popoli del passato (Etruschi, Maya) o sopravvissuti alla cultura omologante dell’Occidente (Nativi americani) un esempio da riproporre attraverso i suoi libri. Ma era anche una necessità derivante dal rifiuto della piatta e opprimente quotidianità e dalle convenzioni e ambienti borghesi che lo scrittore mal sopportava, proveniente com’era da un ambiente famigliare proletario. Lawrence fu perennemente spinto dalla continua ricerca di un accordo tra lo spirito e i sensi, mosso da un irrefrenabile amore per la natura che appariva incolmabile. A tutto ciò egli aggiungeva, come unica via di salvezza, un’altra necessità che trapelava spesso dai suoi scritti, cioè quella di una completa e definitiva liberazione dai vincoli e dalle emozioni contraffatte della società occidentale. Il suo continuo vagabondare in giro per il mondo era alimentato dalla continua ricerca di luoghi, popoli e ambienti in sintonia con la natura e non contaminati dalla modernità industriale. Cercava insomma una genuinità che ben si accordasse con lo spirito dei luoghi, tutto ciò che la sua vecchia Inghilterra, ormai sommersa da una diffusa industrializzazione che tutto e tutti fagocitava, non poteva più offrirgli. Lawrence vedeva nella sua missione di scrittore il compito di diffondere il messaggio dell’indispensabile necessità della ricerca di un equilibrio tra l’uomo e l’ambiente in sintonia col respiro cosmico quale energia vitalizzante. Energia liberata dalle sovrastrutture mentali imposte dalla civiltà, e in grado, conseguentemente, di raggiungere la piena armonia tra lo spirito e il corpo senza forzature e prevaricazioni dell’uno rispetto all’altro. Lawrence durante il soggiorno in Australia, nel 1922, dopo un lungo viaggio in India e a Ceylon, trovò l’ispirazione per scrivere Kangaroo (Canguro). Si spostò quindi (agosto dello stesso anno) in Nuova Zelanda; visitò le Isole Cook e Tahiti, approdando infine a San Francisco. Arrivato in Messico (marzo 1923) inizierà la stesura del romanzo The plumed Serpent (Il serpente piumato) che verrà pubblicato nel 1926. Durante il soggiorno a Firenze, nel 1928, pubblica L’amante di Lady Chatterley, in edizione privata;parte poi alla volta della Svizzera, e poi si recherà in Francia nell’autunno dello stesso anno. Il clamore e i problemi giudiziari seguiti all’uscita del romanzo-scandalo, lo porteranno a difendersi con lo scritto A proposito dell’Amante di Lady Chatterley, pubblicato a Parigi nel 1929, la cui prima parte venne utilizzata come introduzione all’edizione francese del romanzo. In quel breve saggio l’autore rifiuta l’accusa di oscenità, ribadendo che questa sussiste solo quando lo spirito disprezza e teme il corpo, e quando quest’ultimo, a sua volta, odia, teme e disprezza lo spirito, e gli resiste. Lawrence prosegue con la riflessione che lo spirito e il corpo devono assolutamente vivere in piena armonia e in uno stato di naturale equilibrio se si vuole che la vita sia sopportabile. Più oltre e più volte Lawrence ribadisce a chiare lettere che è necessario che uomini e donne siano in grado di pensare il sesso in maniera completa, piena, onesta e pulita. Per Lawrence la causa della fragilità e della superficialità della società occidentale è legata all’abbandono del ritmo del cosmo sia nella quotidianità sia nei desideri più profondi, e tutto ciò ha portato a impoverire amaramente la vita. La specie umana, dal punto di vista della vitalità, è moribonda, ed è dunque assolutamente necessario rimettere le radici dell’uomo nell’universo. La motivazione che lo ha spinto a scrivere L’amante di Lady Chatterley è stata dunque una sfida alle convenzioni ed è questa la ragione che lo ha portato a chiamare le cose con il loro nome, non gà per scandalizzare, ma per dare una spallata all’idealismo. Ancora un viaggio a Barcellona e a Palma di Maiorca; di nuovo nella stazione termale di Baden Baden, in Germania. Un ultimo soggiorno in Toscana; infine trasferimento a Bandol (località balneare sulla Costa Azzurra) dove scrive Apocalisse, uno sferzante saggio che analizza l’opera di Giovanni di Patmos e che costituisce il suo testamento spirituale a coronamento di una vita spesa contro la disumanizzazione dell’uomo, costretto dai vincoli religiosi e dalle convenzioni sociali a non poter vivere appieno il suo vero ruolo, cioè quello di un essere libero, pienamente e armoniosamente inserito con perfetta simbiosi nella natura, nel cosmo. Nel mese di febbraio del 1930 si convince ad accettare il ricovero presso la Casa di cura di Vence, località collinare a circa 25 chilometri da Nizza. Dopo un mese di ricovero, insofferente alla vita nella Casa di cura, decide di trasferirsi nella Villa Robermond, dove muore il 2 marzo del 1930.

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